L’Enneagramma è uno studio esperienziale del carattere che aiuta ad essere consapevoli dei propri automatismi, allargare la visione, intuire nuove possibilità di comportamento.
L’Enneagramma è un antico strumento di ricerca psicologica e di comprensione del carattere ritenuto valido fin da tempi antichi, in tantissime culture. La sua origine si situa in Medio Oriente, nell’incontro fra il misticismo tradizionale e il “Sufismo”, una corrente ascetica a quel tempo rivoluzionaria che si proponeva di trasformare la morale tradizionale fondata sulla legge, in un’etica umanistica rispettosa delle tendenze naturali dell’uomo. L’Enneagramma, nato da quel mondo, è uno studio esperienziale poco connesso al pensiero razionale e più vicino alla pratica Sciamanica che possiamo definire come una ricerca di “entrare nel mondo delle cose nascoste” con una visione della vita che sposta il singolo dalla posizione di centralità, per una concezione più spirituale della totalità. Un’ottica analoga a quella gestaltica che si propone un cammino di ricerca verso l’autoregolazione organismica e la comprensione dell’uomo nei suoi molteplici aspetti perché diventi più umano, creativo, autentico. Fare un percorso Gestaltico, lavorare con l’Enneagramma e fare un viaggio Sciamanico sono in effetti, percorsi simili.
Tramandato oralmente per secoli, l’Enneagramma si è diffuso in ogni parte del mondo; le prime tracce del suo utilizzo arrivano a noi da Gurdjieff, maestro spirituale russo, che agli inizi del ‘900 lo usava, avvalendosi dell’originale sistema “in vino veritas”, incitando i suoi discepoli a bere e danzare e provocandoli verbalmente per poi osservarne le reazioni e comprenderne il carattere. Fra i suoi allievi vi fu il boliviano Oscar Ichazo, a sua volta maestro dello psichiatra cileno Claudio Naranjo che negli anni Sessanta cominciò a sistematizzare l’insegnamento e a scriverne l’opera.
Funzione Difensiva
I bambini, per assicurarsi l’affetto e la protezione genitoriale essenziali alla sopravvivenza, tendono ad assumere modelli di comportamento che soddisfano le loro richieste, perdendo fin dall’infanzia spontaneità e saggezza organismica. L’Enneagramma offre una descrizione dettagliata di questi comportamenti a cui ci siamo adattati in età infantile e continuiamo a utilizzare automaticamente da adulti, senza renderci conto di quanto siano inefficaci, dannosi e causa di malessere.
L’Enneagramma è quindi una griglia diagnostica che ricollega la perdita precoce del senso di sé allo sviluppo del carattere, una “fissità comportamentale” protettiva e difensiva che blocca la fluidità naturale del processo di crescita e la saggezza organismica, e assume nei diversi individui forme differenti. Ogni carattere ha un nucleo emozionale dinamico, la “passione” e uno cognitivo teorico la “fissazione”: la passione è una modalità comportamentale esagerata e inconsapevole, la fissazione è il pensiero sotterraneo che la muove. Il carattere non migliora attraverso il mero studio dell’Enneagramma, ma la consapevolezza di ciò che ci spinge permette maggiore flessibilità nell’attuare modalità più efficaci e differenziate nelle diverse situazioni.
La crescita di un individuo
Il Sé si forma tramite le esperienze relazionali primarie: i messaggi dati a un bambino, gli atteggiamenti e le azioni a lui rivolte costituiscono la base su cui fioriscono gli elementi distintivi della sua personalità e del suo carattere. Tramite l’identificazione eredita i tratti peculiari dei genitori; con il fenomeno dell’imprinting si fissano indelebilmente importanti informazioni sensoriali; con il processo dell’attaccamento impara a differenziare i messaggi e a valorizzare quelli delle persone amate. Il funzionamento di questi meccanismi è sensoriale non cognitivo.
Teoria dell’attaccamento
La nascita è il momento primario nella formazione del carattere, il momento di separazione in cui il legame affettivo si tinge della paura della perdita. Dopo un breve periodo di simbiosi, entrano in gioco il processo di differenziazione e individuazione e l’apprendimento tramite attaccamento. Secondo Bowlby, medico e psicoanalista britannico degli inizi del ‘900, vi sono quattro tipi di attaccamento del bambino alla madre, uno sicuro e tre insicuri chiamati 1) evitante 2) ambivalente 3) disorganizzato, che corrispondono nell’Enneagramma ai caratteri: schizoidi, isteroidi, epilettoidi.
L’attaccamento sicuro si realizza quando l’accudimento genitoriale è adeguato ai bisogni del bambino che si sente amato, protetto, libero di crescere e realizzarsi. Egli interiorizza l’immagine positiva di sé rimandata dai genitori e sa esprimere il proprio bisogno di essere rassicurato nel contatto fisico con la madre anche dopo un distacco. Le persone che hanno goduto di questa esperienza acquisiscono fin da bambini quella fiducia in sé che è la base dell’affettività sana e della capacità di stabilire buone relazioni, mediando tra le proprie esigenze e quelle dell’altro.
L’attaccamento insicuro si stabilisce quando le cure genitoriali sono carenti o non in sintonia con i bisogni del bambino, che interiorizza l’immagine negativa e deludente di sé, rimandata dai genitori, da cui nascono difficoltà affettive e caratteriali.
1) L’esperienza comune dei bambini con attaccamento schizoide è la paura, l’ansia e un senso di allarme costante. Angosciati dalla separazione con la madre, in fase di ricongiungimento rafforzano la propria autonomia, tendendo a ignorare il genitore, limitando l’espressione dei propri bisogni di conforto e protezione. Corrispondono ai caratteri schizoidi dell’Enneagramma che indirizzano tutte le loro energie nel pensiero a scapito del sentire emotivo e dell’azione.
2) L’esperienza comune dei bambini con attaccamento ambivalente è il sentimento di vergogna e inadeguatezza che li rende dipendenti dal riconoscimento degli altri. La separazione con la madre determina insicurezza, impotenza e rabbia e in fase di ricongiungimento non riescono a sentirsi rassicurati e alternano richieste di contatto a comportamenti di resistenza attiva e passiva. Corrispondono ai caratteri isteroidi dell’Enneagramma per i quali la ricerca dell’amore perfetto è il fulcro di vita e l’emozione prevalente è il risentimento per l’impossibilità di trovarlo.
3) L’esperienza comune dei bambini con attaccamento disorganizzato è l’accentuazione del movimento incoerente, intenso, paradossale a scapito del pensiero logico e del sentire emotivo. Sono bambini vissuti in contesti conflittuali e in situazioni di emergenza, da cui derivano le loro risposte contradditorie e precipitose in fase di ricongiungimento dalla madre. Corrispondono ai caratteri epilettoidi dell’Enneagramma la cui emozione prevalente è la disillusione compensata dal piacere per l’intensità e dal desiderio di potere.
Tipologie caratteriali e resistenze
- Gli schizoidi 5-6-7, che corrispondono all’attaccamento evitante, sono caratteri centrati sul pensiero e il loro aspetto dominante è la diffidenza e rifugio nella mente a scapito dell’azione e dell’emozione. Amano con il pensiero più che con la partecipazione e tengono gli altri a una distanza di sicurezza. Con il meccanismo della scissione si distaccano dalla realtà e vivono la mente come unico luogo sicuro dove creare, ma non avendo riscontro pratico rimangono soffocati dai dubbi. Mediante la proiezione attribuiscono agli altri i propri impulsi aggressivi, diventando apparentemente insensibili, ma perdono energia e capacità di coinvolgimento.
- Isteroidi 2-3-4, che corrispondono all’attaccamento ambivalente, sono caratteri centrati sul sentimento e il loro aspetto dominante è il super-funzionamento dell’espressione emotiva. La rimozione interrompe la connessione fra l’espressione emotiva e il suo significato per cui la persona mostra rabbia non contattando la propria fragilità, ma così facendo rende impossibile la soddisfazione dei suoi reali bisogni. Se esprimiamo un’emozione senza comprenderne il motivo, l’esplosione lascerà scarsa soddisfazione e la situazione irrisolta si ripresenterà a breve; dal comportamento inefficace al senso avvilente d’incapacità il passo è breve. Mediante l’identificazione la persona diventa capace di adattarsi e farsi accettare ma non sente più sé; con l’idealizzazione proietta sul prossimo aspettative elevate, rinunciando al proprio potere.
- Gli epilettoidi 8-9-1, che corrispondono all’attaccamento disorganizzato, sono caratteri centrati sull’azione e il loro aspetto dominante è la risposta istintiva eccessiva a ogni stimolo per allontanare la sensazione di vulnerabilità che li accompagna da sempre. L’agire convulso impedisce la comprensione profonda del proprio sentire e delle proprie motivazioni, portando a risultati insoddisfacenti. Mediante la narcotizzazione la persona evita il senso d’impotenza, ma agisce in modo incongruo e si sente frustrata e incapace. Con la negazione disconosce il sentire le sue ragioni profonde, ottenendo ancora più confusione.
Ogni carattere si differenzia in tre sotto-tipologie che rispecchiano le tendenze istintive di protezione, sessualità, socialità.
- I conservativi sentono principalmente il bisogno di proteggersi; sono concreti, centrati verso la sussistenza, l’aspetto economico, la salute.
- I sessuali sono focalizzati sul bisogno d’amore; si sentono soddisfatti attraverso lo stare insieme, la sessualità, l’aspetto intimo delle relazioni.
- I sociali sentono fortemente il bisogno di essere riconosciuti e apprezzati. Sono persone per cui è particolarmente importante stare con gli altri, creare legami, appartenere a gruppi.
Lavorare con l’Enneagramma
Lavorare con l’Enneagramma significa fare ricerca interiore e diventare coscienti dei vari aspetti di sé per migliorarsi e vivere meglio. Il carattere non coincide con la totalità della persona ma con un insieme di tratti cognitivi ed emozionali che inducono a reiterare comportamenti utili in passato, ma diventati nel presente inefficaci e incongruenti. Sono automatismi che ci portano a reagire sempre allo stesso modo anche quando la situazione richiederebbe un comportamento diverso; come quando una persona con un carattere remissivo lo è anche quando dovrebbe difendersi, o una persona aggressiva lo è anche se non c’è motivo per attaccare. Il problema fondamentale del carattere è che la persona, qualsiasi sia il suo carattere, ha smarrito il contatto con la realtà e il suo sapere istintivo, ha esagerato certe parti di se per eluderne altre. Non vi è un carattere migliore di un altro: l’importante è smettere di ingannarsi e diventare consapevoli dei propri comportamenti disfunzionali. L’accettazione di sé è fondamentale per avviare un processo di trasformazione.
Come si assume un carattere
Il fatto che una certa parte di sé s’ingigantisce a discapito di un’altra dipende sia dall’ambiente familiare, sia da aspetti fisiologici personali. Problema primario del bambino è di assicurarsi, per sopravvivere, l’amore genitoriale: alcuni scoprono che sono apprezzati se piangono, altri se ridono, se sono belli, se imparano in fretta, o se si dimostrano forti e tutti scambiano l’apprezzamento verso il loro comportamento, per amore verso la propria persona. È un surrogato d’amore che i bambini accettano perché sperimentano qualcosa che, anche se solo in parte è soddisfacente e calma quel bisogno fondamentale.
I caratteri non si capiscono dai comportamenti
I caratteri non si comprendono razionalmente, ma s’intuiscono da particolari appena visibili: si deve imparare a percepire l’aura della persona, il suo stile particolare di fare le cose. Persone con tipologie diverse fanno le stesse identiche cose, ma in modo differente e con diverse motivazioni. In alcuni il carattere è molto individuabile, in altri difficilissimo da riconoscere. L’Enneagramma è uno studio difficile e affascinante che richiede tempo per comprenderne a fondo i numerosi risvolti poiché ognuno ha in sé qualcosa di tutte le tipologie. Conoscerlo è utile anche per capire meglio gli altri, le loro modalità di pensiero e di reazione e per poter stabilire rapporti più sereni. L’Enneagramma ha inoltre la valenza di essere un percorso di crescita che la persona può fare in modo abbastanza autonomo, essendo essa stessa spesso a farsi la diagnosi migliore, anche se a volte è il peggior falsario. Inizialmente è difficile riconoscersi, anzi si tende a negare l’evidenza: un indicatore interessante per trovarsi è il senso di rifiuto o l’attrazione verso una tipologia dove spesso il rifiuto è dato dal non piacersi in quella tipologia e l’attrazione dal voler essere qualcos’altro da se stessi. Ma dopo un primo momento, riconoscersi dà soddisfazione, si avverte un senso di forza, di solidità e possibilità di realizzazione. Le Virtù dell’Enneagramma sono atteggiamenti da sperimentare e adottare, in un certo senso antagonisti alla passione dominante, che tentano di ristabilire l’equilibrio.
Enneagramma e TeatroTerapia
L’utilizzo dell’improvvisazione teatrale è una grande risorsa quando si lavora con l’Enneagramma così come quando si lavora in Gestalt. Stimolare la persona a mettersi in gioco, a immergersi nei vari personaggi del suo modo interno fino ad abbandonare gli automatismi è un addestramento fantastico per esprimere e svelare se stessi. Mostrare la complessità della propria anima produce, ripagando lo sforzo, una sensazione di forza, coraggio e volontà nell’affrontare il cambiamento.
La capacità di essere creativi è l’espressione del più alto grado di salute emozionale ed è ciò che si tenta di recuperare in un percorso di Gestalt Counselling così come lavorando con l’Enneagramma e il Teatroterapia; compito del terapeuta è lottare assieme al paziente per trovare nuovi significati.
Se in Gestalt non ci si sente mai completamente fuori dal teatro, lo studio dell’Enneagramma e la sua pratica terapeutica hanno sicuramente amplificato questa tendenza. L’immedesimazione nei vari personaggi non è fatta solo dal paziente ma anche dal terapeuta che, attento anche alle proprie reazioni, entra nei vari personaggi per scoprire qualcosa di nuovo. Per esempio, se l’espressione adottata dal cliente non corrisponde a quanto sta dicendo, è importante fare da specchio e drammatizzare quello che l’altro sta sentendo e non esprimendo, focalizzando l’attenzione sull’esperienza interna più che sulle parole.
Abbinare il lavoro dell’Enneagramma al Teatro è altamente trasformativo: mentre i partecipanti mettono in scena il personaggio in cui più si identificano nel qui ed ora e che rispecchia le proprie fissità caratteriali, il terapeuta mira a far entrare ognuno in contatto vivo con il proprio automatismo, proponendo attività paradossali e provocatorie. Improvvisare assieme rende più facile alla persona concedersi la libertà di entrare nell’assurdo, cogliere scenari e personaggi inauditi che aiutano a penetrare nei propri blocchi e lati oscuri, portando ad assaporare nuove strade, comportamenti, sfumature emotive, con rinnovata energia e lucidità.
Le Virtù
Per ristabilire l’equilibrio l’individuo può sperimentare e adottare atteggiamenti, chiamate “virtù”, in un certo senso antagonisti alla passione dominante.
- Serenità: non spingere contro corrente e riconoscere i limiti del proprio intervento.
- Umiltà: non essere al di sopra delle parti ma riconoscere i propri bisogni; per esempio, entrare in competizione e ammettere la rabbia dell’eventuale sconfitta.
- Veridicità: essere a contatto con i propri sentimenti, impulsi ed emozioni e rinunciare a immedesimarsi con il proprio ideale, impersonando forme perfette.
- Equanimità: smettere di lamentarsi e prendere quello di cui si ha bisogno, rischiando di passare per egoisti; si diventa così meno ostili è più autoironici.
- Distacco: rimanere nelle situazioni anziché allontanarsi, accorgersi che non succede nulla se le persone dicono e pensano quello che vogliono, in pratica essere meno reattivi agli altri.
- Coraggio: sopportare la paura, riconoscere il suo valore e non sfuggirla ma imparare a gestirla; stare meno in area protetta, separati dal mondo ed esporsi di più.
- Sobrietà: riconoscere i limiti del reale e sopportare la frustrazione; coltivare la disciplina, l’impegno e concretizzarsi nell’azione. Connettersi con il dolore e sostenerlo.
- Innocenza: mettersi in gioco senza calcolare i rischi e i vantaggi; riconoscere e trasformare i propri desideri di vendetta.
- Spontaneità: riconoscere e utilizzare i propri desideri di incidere, avere potere e risorse interne.
Il Tipo Uno: IRA
Comportamento Compulsivo: Iper-controllo
Fissazione Cognitiva: Perfezionismo
Funzione dell’IO: Normativa
Reificazione dell’amore in: Obbedienza
Virtù: Serenità
L’Uno è un bambino cresciuto in un’atmosfera familiare in cui esisteva una vera e propria ossessione per le regole cui occorreva conformarsi per essere accettati: per esempio i genitori s’identificavano in qualche valore supremo cui tentavano di far aderire i membri della famiglia. L’educazione era orientata al dovere e all’orgoglio e i figli, spronati a correggersi, non hanno potuto vivere un’infanzia spensierata: sono stati i classici bravi bambini, capaci di assumersi precocemente grandi responsabilità e “comportarsi bene” in ogni situazione.
Amareggiato per le critiche ricevute, l’Uno ha un carattere forte con un impulso assillante all’auto-osservazione e all’auto-controllo per essere il migliore, ma paradossalmente vive se stesso come il depositario della verità, della legge e dei valori universali. Pensa di sapere qual è la cosa giusta e dice agli altri come comportarsi; non si arrabbia finché gli obbedisci, altrimenti imperversa. È un bravo organizzatore con un’inclinazione moralistica per il quale le regole sono imprescindibili e gli imprevisti disturbanti. Dietro al comando c’è la disillusione: l’Uno non s’illude che gli altri riescano a far qualcosa di buono e il mondo possa andare avanti da solo. È un’idealista e la specificità del carattere è combattere il caos, il fatto di credersi superiore è conseguente. Sempre attento agli errori propri e degli altri, ha bisogno di migliorare ogni cosa e l’incapacità di raggiungere la perfezione, lo fa sentire in colpa per non essere all’altezza di alcune situazioni e alimenta la sua rabbia contro le imperfezioni in generale. L’ira non si vede solitamente perché tenuta sul fondo, ma in ogni momento può esplodere. È rigido, non disposto a lasciarsi andare, ad ammettere le differenze, a cambiare idea. Si trovano degli Uno fra i giudici, i presidi, gli ufficiali, i dirigenti.
La funzione normativa, indispensabile per non vivere nel caos, se esagerata come nel carattere 1 porta a grandi difficoltà. Riguardo alla reificazione, una persona sempre affannata a comandare e a mettere ordine, cosa può volere? Logicamente l’obbedienza; se una persona non gli obbedisce, è un amore su cui non ci si può basare. Gli 1 hanno un rapporto difficile con le critiche e l’autorità.
In seduta hanno una problematica davvero particolare: soppesano anche le sillabe, e poiché la relazione di Counselling consiste in gran parte nell’ampliare il punto di vista delle persone, con loro è difficilissimo perché quando si cerca di riformulare o ridefinire il contenuto con parole diverse, tornano a riformulare con le parole usate in precedenza e procedere diventa complicato.
Sottotipi
Conservativo: (Preoccupazione) è un controtipo perché l’ira è negata, ci tiene ad apparire una persona benevola, ma è sempre sul punto di perdere il controllo. Reprime la spontaneità e l’egoismo con comportamenti adeguati alle sue buone intenzioni. Non appare tanto normativo, ma si preoccupa che tutto sia fatto bene; è convinto che niente funzioni e vorrebbe risolvere ogni questione personalmente. Si consuma nella ricerca del proprio continuo miglioramento.
Sessuale: (Perfezionatore) È più in contatto con la rabbia e la manifesta con furore e veemenza; ha molta intensità e vuole punire chi sbaglia. Conquistatore e sfruttatore, è assolutamente convinto di essere nel giusto. Convivono la minor repressione di sessualità e rabbia con un forte moralismo. Si lascia travolgere dai suoi istinti per questo può essere giudicato come “cattivo”.
Sociale: (Perfetto) Imperturbabile, freddo, appare tranquillo, ma ha una bassissima opinione delle persone e di quello che fanno; pensa di sapere tutto lui. Poco polemico, superiore, aristocratico, inadattabile è meno preoccupato degli altri perché si sente già perfetto. Dispensa le sue regole ed è convinto siano utili agli altri per star bene; in questo senso sembra anche protettivo.
Il Tipo Due: SUPERBIA
Comportamento Compulsivo: Falsa Generosità
Fissazione Cognitiva: Ampliamento dell’immagine di sé, splendore, avere senza chiedere.
Funzione dell’IO: Autostima
Reificazione dell’amore in: Adorazione
Virtù: Umiltà
Funzione dell’IO: Normativa
Reificazione dell’amore in: Obbedienza
Nell’infanzia il Due ha ricevuto considerazione grazie all’adesione incondizionata ai desideri dei genitori, si è annullato senza riserve per farsi carico di uno o di entrambi; conseguentemente ha sviluppato una grande capacità di adattamento agli altri. La sua esperienza è caratterizzata da situazioni di umiliazione e vergogna cui ha reagito con orgoglio: averla sempre vinta è considerato un risarcimento per il dono illimitato di se stesso. L’autostima è positiva quando permette alla persona di presentarsi con una certa eleganza, di essere abbastanza autonoma nella soddisfazione di se stessa e di presumere di essere apprezzata dal mondo; ma quando una persona esagera cercando di espandere il proprio prestigio e creando quel clima di magnificenza di sé per essere amata, diventa fastidioso. I Due si aspettano di ricevere, dando minimi indizi di ciò che desiderano, ma senza chiedere. Il forte bisogno del Due di avere intorno qualcuno che l’apprezzi, la porta a una ricerca continua: una volta conquistato qualcuno, torna l’insoddisfazione e, dovendo tenere alta l’autostima cerca altro consenso. Per non crollare ha un costante bisogno di affascinare. Questo modello di personalità è un po’ più incline a disturbi alimentari.
Il Due è un tipo forte, rabbioso, può sembrare un 8 o un 4, è molto esperto nel farsi amare e in pieno contatto con il sensoriale e il piacere, è un grande seduttore e manipolatore. Egli rifugge dal fare autocritica per non sentirsi frustrato; ha difficoltà a imparare poiché per farlo bisogna riconoscersi ignoranti, accettare la disciplina necessaria, tollerare le fasi dell’imperfezione. Riguardo alla reificazione il Due vuole essere adorato, cioè guardato con meraviglia. Nel produrre il campo magnetico che amplifica lo splendore di cui necessita, egli ha un dispendio di energia enorme, e per questa cosa incredibile di cui è capace, vuole riconoscimenti senza limiti. In seduta la difficoltà sta nel portare il Due a fare autocritica.
Sottotipi
Conservativo: (Privilegio) è un contro tipo, perché più chiaramente mostra che preferisce ricevere piuttosto che dare; la sua ricerca è quella di essere assistito, mostrandosi fragile ma è un conquistatore. È il più emozionale dei tre sottotipi. Resta più defilato degli altri perché pensa di essere privilegiato, avere speciali diritti e se gli viene negato ciò che vuole diventa aggressivo. Tende a sopravvalutare la sua azione e si aspetta di ricevere in cambio un trattamento di favore che rafforzi il suo orgoglio.
Sessuale: (Conquistatore) vive della sua bellezza; è provocatore, forte, molto orgoglioso, si abbandona con difficoltà perché non vuole sentirsi fragile. Usa il piano emozionale a scapito dell’intelligenza, la sessualità è il centro dell’esistenza. Gli interessa suscitare l’attrazione nell’altro e non sopporta di essere respinti, se ha la sensazione di esserlo, rifiuta per primo. Vuole conquistare in modo interpersonale. Nei loro rapporti promettono più di quanto diano.
Sociale: (Ambizioso) è una persona di potere, che cura la propria immagine pubblica. L’ideale è essere riconosciuti socialmente. È il più mentale, contenuto e disciplinato. Abituati ad essere socievole e allegro (simile ai 7) ama creare reti sociali in cui interagisce con facilità. Sa vendere, sedurre, manipolare (simile ai 3 sociali). Ha un buon radar per catturare le persone che possono avere bisogno del loro aiuto. Soprattutto ama aiutare le persone importanti, fare qualcosa di importante nel mondo, essere qualcuno. Molto egocentrico, si circonda di persone di successo o di fama, può diventare “il potere dietro il potere” per relazionarsi e influenzare persone potenti
Il Tipo Tre: VANITA’
Comportamento Compulsivo: Approvazione, Successo
Fissazione Cognitiva: Falsa Immagine
Funzione dell’IO: Auto-rappresentazione
Reificazione dell’amore in: Gratificazione
Virtù: Veridicità
Il Tre ha avuto nell’infanzia genitori che non gli davano attenzione perché impegnati e coinvolti su altri fronti, a volte un problema grave come una malattia catalizzava l’interesse di tutti, e si è sentito spinto, anche se in modo indiretto all’indipendenza. In famiglia era apprezzato per quanto faceva non per ciò che era; per non correre il rischio di essere sminuito e umiliato e non deludere le aspettative dei genitori, si è allontanato dai propri sentimenti autentici al punto da non saperli più riconoscere. La funzione di auto-rappresentazione è utile per sapere come promuoversi e comportarsi nel mondo, ma se usata esageratamente porta a un grande attaccamento all’immagine di sé e alla tendenza a confondersi con l’immagine stessa. L’orgoglio del Tre è rimosso, poco visibile, sembra una persona modesta, ma spesso ha un piglio di superiorità. È un ottimista convinto, pensa che con l’impegno riuscirà ad ottenere quello che vuole; è un gran lavoratore, con una tendenza al sacrificio, alla disciplina, alla razionalità. Spesso i Tre sono dei matematici. Generalmente poco in contatto con ciò che sente, è un carattere pragmatico, un po’ metallico, evita i conflitti interni e anela all’armonia; difficilmente prevede ciò che può mandarlo in crisi. Una sua caratteristica è che si adatta talmente bene agli altri da perdere di vista se stesso e non sapere più chi è e cosa vuole. È un disilluso e questo rinforza la tendenza all’azione perché, non aspettandosi granché dagli altri, si dà molto da fare; la disillusione porta con sé un deprezzamento generale, ma paradossalmente anche istanze idealistiche. Riguardo alla reificazione, una persona che passa tanto tempo a fare pubblicità di se stesso alla fine quello che desidera è essere scelto; cerca di ottenere l’amore attraverso il prodotto del suo lavoro. Non è auto centrato, ha l’occhio puntato verso l’esterno perché comprendere le aspettative degli altri è per lui garanzia di successo. In seduta il Tre non fa vedere i conflitti ed è un problema perché nel counselling si lavora con le cose che non tornano. Quando sta male, non pensa che mostrarlo e riferirlo serva; essendo concentrato sull’armonia esteriore e non sull’interiorità, nel raccontare, aggiusta le cose, per cui mente. Se gli chiedi cosa sente spesso ti chiede cosa dovrebbe sentire!
Sottotipi
Conservativo: (Bravura-Sicurezza) aspira al successo in ambito circoscritto. È un contro tipo perché non si mette tanto in mostra in pubblico, è timido, sembra meno vanitoso, si preoccupa di essere apprezzato nella cerchia ristretta di famiglia e lavoro. Molto autonomo, indossa la maschera di chi è sicuro e da sicurezza. Iper-controllato ma più caloroso nei rapporti umani. Mostra una personalità armonica senza apparente prepotenza ma anche senza dolore o tristezza. Assomiglia all’enneatipo 1 che è onesto, meticoloso, iper-etico, si ossessiona con i dettagli.
Sessuale: (Attrazione) cui piace avere successo erotico, brillare seducendo. Tutto è giocato all’interno della relazione uomo-donna; la sua passione il partner ideale. In generale meno attivo degli altri, invia messaggi erotici per attirare, ma non è disposto a dare ciò che promette. Distingue il sesso dall’amore e nel sesso cerca di dare piacere all’altro. Riconoscere che vuole essere visto è un tabù. La sua timidezza è legata alla paura di mostrare che è vuoto dentro.
Sociale: (Prestigio) allegro, freddo, raffinato, la sua passione è il potere, il prestigio e lo status sociale. Più forte ed estroverso degli altri, sente di poter fare quello che vuole; competitivo, audace, strategico e opportunista, in ciò simile all’Otto. La sua adattabilità è al servizio del successo con cui evita la svalorizzazione interiore. Nei periodi di crisi soffre di forti somatizzazioni. È il più indipendente anche se cerca attenzioni da persone importanti sulla scala sociale. (Marylin).
Il Tipo Quattro: INVIDIA
Comportamento Compulsivo: Essere speciale
Fissazione Cognitiva: Masochismo
Funzione dell’IO: Auto-alleanza
Reificazione dell’amore in: Ammirazione
Virtù: Equanimità
Il Quattro è un bambino che ha sofferto nell’ambiente familiare situazioni di abbandono e perdita: può aver affrontato maltrattamenti, essersi sentito diverso per etnia, povertà, malattia. La frustrazione dei suoi bisogni primari di contatto non è dovuta all’assenza dei genitori, ma alla loro incoerenza: a quel bambino era chiesto di essere speciale, intelligente e capace, ma nello stesso tempo gli veniva insinuata l’idea di essere inadeguato, insufficiente, buono a nulla; un’atmosfera in cui è stato impossibile per lui sviluppare autostima. Il Quattro non si focalizza su quello che ha ma su quello che hanno gli altri; l’invidia è un vizio in sé bizzarro perché a tutti manca qualcosa e puntare il dito costantemente sulla mancanza fa diventare la vita davvero problematica. La funzione di auto-alleanza è utile per avere un avvocato difensore interno che spinge verso l’affermazione dei propri bisogni e si oppone alle ingiustizie, ma se è eccessiva tutto diventa complicato. L’invidia è uno degli aspetti dell’orgoglio. Il Quattro ha grandi aspettative spesso frustrate; è entusiasta, aggressivo, drammatico e costruisce un mondo in cui tutto è contro di lui, ma il dolore è vita. Salta continuamente dal dolore, alla rabbia, alla disperazione. È sensibile, intenso, creativo, incline all’arte; specialista nel vivere e far vivere sensi di colpa, s’identifica con quelli che subiscono e può arrivare a livelli di rabbia molto intensa. Esagera la bellezza delle cose fuori di sé, al contrario del carattere Sei che per ragioni difensive esagera la bruttezza.
Il masochismo dei Quattro più che un gusto per la sofferenza è il piacere di vivere da protagonista nell’intensità del dramma: quello che apprezza veramente è ciò che riesce a strappare e la resistenza dell’altro gli garantisce di aver ottenuto qualcosa di valore. Chiede una considerazione particolare per la sua grande sensibilità e profondità; vuole essere ammirato, non compatito, per la sua capacità di reggere la sofferenza. In seduta bisogna usare l’auto-ironia.
Sottotipi
Conservativo: (Tenacia) è un contro tipo, meno emozionale, più intellettuale e introverso. Per loro l’invidia non risponde alla gola di avere di più, ma al sentimento di non potersi accontentare delle presunte carenze, per questo si sforzano di essere speciali. Disciplinato, tenace e perseverante in questo simile all’1. Tende all’auto-frustrazione più che alla soddisfazione dei desideri; la rinuncia forte che opera gli dà un’aria di dolore e grandezza. È orgoglioso nel senso che sopporta il dolore pensandolo un merito in questo simile al 2; invece, di chiedere agli altri, esige da se stesso ed è caratterizzato da un certo atteggiamento compassato. Ha una passione per l’autonomia.
Sessuale: (Odio) sono probabilmente tra i caratteri più intensi. La loro intensità è un dono e una maledizione. Più in contatto con la rabbia che con il dolore tendono a proiettare la colpa del loro disagio verso l’esterno. Tendono ad avere grandi aspettative sulle persone a loro intime. Sono molto polari, possono passare dall’idolatrare all’odiare. Hanno una rabbia competitiva che li altera continuamente; si sentono emotivamente inferiori e superiori allo stesso tempo. Soffrono molto e trasformano l’autosvalutazione in orgoglio; persone forti che pretendono e non tollerano la frustrazione. Sono competitivi anche sul piano professionale. Vendicativi, simili all’Otto, la loro vendetta è emotiva; si potrebbe dire che la loro competitività non si concentra tanto sul “vincerò”, ma sul “ti farò perdere”.
Sociale: (Vergogna) Si vergogna tantissimo perché si sente inferiore e ha paura che gli altri se ne accorgano. Amplifica gli episodi negativi per essere aiutato e usa la sofferenza come strategia di seduzione e manipolazione. Entra in circoli viziosi dove mostra di stare male per ottenere ciò che vuole, ma poi sta male davvero e rimane con la sua sofferenza senza contemplare miglioramenti. Competitiva, tende a non mostrarsi perché sicura di perdere. Ha un’immagine idealizzata di sé in negativo: l’ideale è irraggiungibile, manca sempre qualcosa, si sente intrappolata in una situazione che non ha soluzione, nessuno l’amerà mai. Desidera appartenere ad un gruppo, ma crede che difficilmente sarà accettata così com’è. Può nascondere i sentimenti di inadeguatezza, sa essere divertente, mostrare stile e senso dell’estetica. Lavora sodo per creare un’immagine attraverso cui realizzarsi, ma tende sempre ad approfittarsi degli altri. Fantastica di essere respinta senza che nessuno si sia ancora pronunciato e mostra atteggiamenti ostili come difesa preventiva. Può avere difficoltà a mantenere un posto di lavoro a causa della sua tendenza a sentirsi escluso e a isolarsi.
Il Tipo Cinque: AVARIZIA
Comportamento Compulsivo: Trattenersi
Fissazione Cognitiva: Separazione, Distacco
Funzione dell’IO: Analitica
Reificazione dell’amore in: Comprensione
Virtù: Distacco
Il Cinque è un bambino che ha vissuto relazioni appropriative e prive di calore da cui la sua freddezza e la paura di essere fagocitato; i genitori, a rischio di rottura, avevano bisogno della sua dedizione come collante fra loro; stretto nel legame simbiotico, gli è stato impossibile individuarsi, esistere autonomamente. Spinto all’autosufficienza, alla solitudine e al distacco dagli altri, è stato caricato precocemente di responsabilità e gli è stata imposta una presenza silenziosa, disponibile e non richiedente. La fissazione al distacco corrisponde al pensiero assillante: “potrei ma è meglio no”. Il Cinque non è semplicemente avaro di soldi ma è avaro di sé; non parla di se stesso perché ha il dubbio di non essere compreso e apprezzato. L’avarizia lo porta a implodere e anche fisicamente sembra risucchiato; evita le emozioni perché confusive, pretende un’autonomia che difficilmente concede.
Prende tutto molto sul serio, ma si espone al minimo poiché teme di perdersi nell’altro; ha un’aggressività un po’ meno compressa degli altri mentali ma è comunque difficile vederlo esplodere. Il suo mondo interno è ricco, profondo, pieno di conoscenze che compensano la sua poca emotività; un muro di vetro tra sé e il mondo gli permette di vedere senza sentire; abituato a fare con poco, ad avere solo le cose essenziali, orientato al risparmio più che al guadagno, metaforicamente può stare a pane e acqua, questo gli permette ancora più distacco dal mondo, anche se gli provoca profonda inquietudine.
Importantissima è la funzione analitica segnale di grande creatività e intelligenza.
Il Cinque reifica l’amore in comprensione: essendo avaro di spiegazioni, l’amore per lui è essere compreso senza doversi esporre; vuole una comprensione vera, autentica che significa accorgersi di cosa sente, un processo attuabile attraverso l’empatia. In seduta bisogna immaginarlo.
Sottotipi
Conservativo: (Tana) non si fida di nessuno, sente di non aver molto a che fare con il mondo ed è focalizzato nel proteggere la sua interiorità; si tratta di una forma sottile di autismo (Kafka). Orientato alla rinuncia, cerca di vivere con lo stretto necessario per sopravvivere; è meno ambizioso degli altri Cinque, ma molto puntiglioso. È anche quello che più cerca di non avere bisogno degli altri. Poche cose sono indispensabili per lui: “Un uomo è ricco in proporzione a ciò di cui può fare a meno”. Tuttavia, all’interno della sua casa (fortezza impenetrabile), tende a immagazzinare oggetti che considera preziosi o importanti.
Sessuale: (Confidenza) è un contro tipo: tende ad essere più fiducioso, affabile e comunicativo degli altri sottotipi e, anche se ha lo stimolo a isolarsi come meccanismo di difesa, ha la necessità di avere relazioni strette con alcune persone specifiche di cui si fida tipo coniuge, figlio, psicologo con i quali riesce a parlare. Quindi vive una tensione interna per la contraddizione tra isolarsi e voler complicità e intimità e una connessione profonda con altri. Rispetto agli altri ha più intensità emotiva; è fragile, sensibile, spesso frustrato per l’idealità forte posta su un altro essere umano. Tende a chiedere al partner più di quanto da.
Sociale: (Totem) Il 5 sociale socializza attraverso la conoscenza, è il più intellettuale e focalizza il l’interesse su temi scientifici. Dedica la vita alla ricerca dello straordinario, all’origine delle cose, pensando che con la conoscenza dei valori supremi sia la via verso il ritrovamento di senso per il mondo e gli esseri umani. Ha facilità a stare in pubblico, è freddo emotivamente, desidera essere riconosciuto per le sue capacità, ha un forte senso di superiorità e reazioni antisociali. (Naranjo).
Il Tipo Sei: PAURA
Comportamento Compulsivo: Iper-vigile, Dubbioso
Fissazione Cognitiva: Accusa di sè e degli altri
Funzione dell’IO: Auto-difesa
Reificazione dell’amore in: Benevolenza
Virtù: Coraggio
Il Sei ha perduto fin dall’infanzia la fiducia nell’autorità: in genere un genitore imprevedibile e dispotico, l’altro passivo e rassegnato hanno insinuato in lui la sensazione di essere in un mondo pericoloso, pieno di rischi e incongruenze, da cui doversi difendere. Ha la tendenza a vivere in costante preallarme, sempre pronto a difendersi, preoccuparsi, sospettare cercando di intuire le intenzioni degli altri; è paranoico, persecutore, vendicativo. S’impedisce di occupare un ruolo autorevole per paura di attrarre su di sé l’ostilità altrui e riempie la sua vita di progetti incompiuti, compensando la rinuncia all’affermazione personale con grandi ideali di lealtà e un atteggiamento antiautoritario che lo spinge a lottare per le cause perse, a sacrificarsi per obiettivi nobili, ad aiutare persone in difficoltà.
S’illude di evitare il pericolo tenendo tutto sotto controllo e ragionando sui pro e contro, ma la realtà non è prevedibile, per cui è sempre all’erta, vive dentro logiche difensive in un tumulto interiore continuo, prendendo le difese delle persone cui vuole bene. La strategia fondamentale di questo carattere è l’impegno per la costruzione di un mondo sicuro: progetta sistemi logici, ma si riempie di dubbi che sono la sua grande passione.
Incapace di gestire le emozioni, rimuove l’aggressività per paura delle sue stesse reazioni e gestisce il sentimento di continua diffidenza creando alleanze. La funzione auto-difensiva se non è esagerata è utile a proteggersi. Il Sei pensa di rendersi utile mettendo in guardia dagli eventuali pericoli se stesso e gli altri. Reifica l’amore nell’essere apprezzato, benvoluto e perdonato per il suo cuore troppo stretto, sempre sulla difensiva. In seduta il Sei è difficile per la diffidenza e l’aggressività sotterranea; lasciarsi condurre è un problema per lui e anziché aprirsi all’altro, usa molto tempo nella contestazione non esplicita.
Sottotipi
Conservativo: (Calore) ha un modo affabile e caldo di relazionarsi con le persone. Agisce con dolcezza per ottenere le cose. Dei sottotipi appare il più insicuro, nervoso, timido, introverso, indeciso, dipendente, desideroso di protezione. Cerca la vicinanza di persone forti che lo rassicurino, con cui si mostra indifeso e vulnerabile invitando così l’altro a schierarsi dalla sua parte, non tollera di essere attaccato. L’inibizione dell’aggressività è il risultato di un enorme controllo. Ama sentirsi sicuro nella propria casa, a cui da una funzione di rifugio. È abile nella gestione di tutto ciò che è pratico e materiale. Mette molta energia nel controllare le abitudini alimentari e la salute; può diventare ipocondriaco. Nella professione è laborioso e disciplinato. Non è facile per lui adattarsi rapidamente alle novità. Può essere divertente e amichevole, ma ha difficoltà a rilassarsi. Cerca costantemente di rimanere lontano dal pericolo.
Sessuale: (Contro-fobico) è un contro tipo perché non sembra avere paura e si difende attaccando in anticipo: è aggressivo, sfidante, minaccioso, assertivo e forte. Sente la paura più nelle relazioni intime che verso i pericoli reali e accoglie di buon grado le sfide fisiche dove applica disciplina e sforzo (come le arti marziali) perché ama l’adrenalina e l’autodifesa. È più attivo degli altri, si concentra sull’azione con cui cerca di guadagnare sicurezza: realizza obiettivi e progetti attraverso cui cerca di impressionare gli altri. È un Leader, stima pochissime persone e ottiene l’autorità offrendo protezione. Per la sua energia somiglia all’Otto. Cerca la sicurezza nel legame emotivo con il suo partner e nella sua cerchia, ma mette gli altri continuamente alla prova.
Sociale: (Prussiano) Intellettuale, iper-razionale e freddo, accusatore per combattere la paura fa il suo dovere e segue le regole e chiede agli altri di rispettarle. Cerca la sicurezza tramite l’affiliazione a gruppi o organizzazioni. Anche se assume il ruolo di leader preferisce accordarsi con l’ideologia del gruppo e può diventare estremamente radicale portando tutto all’estremo. Anche se cerca di evitare lo scontro perché gestisce male l’aggressività, non sente con chiarezza i propri limiti, tende ad andare oltre e distruggere i rapporti. Ha la tendenza a polarizzare tra buono e cattivo ed è passivo-aggressivo.
Il Tipo Sette: GOLA
Comportamento Compulsivo: Edonista, Persuasore
Fissazione Cognitiva: Evitare la sofferenza, Autoindulgenza
Funzione dell’IO: Evitativa
Reificazione dell’amore in: Consenso
Virtù: Sobrietà
Il Sette ha avuto dei genitori che lo hanno esaltato narcisisticamente per trarne vantaggio e hanno instaurato con lui un rapporto molto intenso. Può aver avuto un genitore bisognoso e l’altro estremamente duro e competitivo; è stato un bambino che non ha potuto essere fragile, ha vissuto l’illusoria convinzione della sua superiorità e si è trovato a impersonare un ruolo improprio.
È un carattere forte che guarda gli altri dall’alto al basso, arrogante, secondo a nessuno, una fucina d’idee, bravissimo a progettare, ma non a realizzare. Grande narcisista, vive tutto con leggerezza, vuole essere apprezzato, avere carisma, tenere banco; sembra estroverso e altruista, ma in realtà ha paura ed è inafferrabile e inaffidabile; la responsabilità per lui va sullo sfondo. Gestisce la paura con la lontananza, nel senso che sembra essere molto presente, generoso e a contatto, ma lo è perché sa che sarà una “toccata e fuga”; a differenza del Cinque e del Sei che riescono meglio a sopportare la paura, il Sette deve muoversi continuamente per evitarla. Il vizio della Gola indica una persona che rincorre le cose buone ed esteriormente il Sette sembra seguire il proprio piacere, ma è la paura a muovere i suoi passi; per questa difficoltà a stare vicino alle persone, vive sempre con un sottile senso di colpa e il timore di essere anaffettivo.
Non teme l’autorità, ha un atteggiamento strategico di fronte alla vita e manca assolutamente di disciplina; è aggressivo solo quando sa di vincere. Ha una capacità evitativa formidabile; questa funzione dell’IO, se non è eccessiva, è indispensabile per vivere senza continui conflitti. La professione per eccellenza del Sette è il diplomatico: tiepido, non coinvolto, sfumato, va d’accordo con tutti e per far questo deve essere piacevole, splendido ma soprattutto falso.
Rispetto alla reificazione, il consenso che l’altro gli concede è una merce preziosa, scambiata per amore, perché gli permette di andare e tornare quando vuole, fiducioso di ritrovare la persona amata che magari gli dice: “Sei un bravo delinquente!”; quello che desidera è costruire un insieme di pensieri concordanti con quelli del partner. Il Sette ha una visione possibilista della realtà e sa raccontare le cose così bene che gli altri non si accorgono dell’inganno; è uno specialista nella manipolazione, capace di sembrare esperto in qualsiasi cosa pur sapendone pochissimo. In seduta è difficilissimo da incastrare, è un’anguilla insaponata; non accettando la frustrazione è ostico per lui entrare nella difficoltà e in ciò che lo fa soffrire.
Sottotipi
Conservativo: (Famiglia) È il più freddo e duro dei sottotipi, il meno sognatore e più pratico. Non immagina tanto e fa quello che pensa. Ha la tendenza ad essere il grande Boss della famiglia e a raggruppare cerchi chiusi di persone come una piccola “mafia” con cui nasconde l’egocentrismo dietro ad un atteggiamento amichevole e fraterno; è sempre in mostra. Nelle relazioni intime può essere protettivo, ma rimanere indipendente e libero. È quello che passa più tempo in famiglia. È un contro tipo perché rifiuta la sua tendenza ingorda e persegue il riconoscimento degli altri attraverso il servizio e l’adempimento al dovere. Si fa vedere puro, ma è cinico e insensibile. A lui piace trovare nuovi oggetti di soddisfazione e ancor più di ottenerli ad un prezzo inferiore al solito.
Sessuale: (Suggestione) si auto-idealizza nel parlare di sé, esibire il suo sapere, affermare la sua grandiosità. È dedito alla coppia e alla famiglia ma ha parallelamente altre aree d’interesse. Cerca stimoli in tutto ciò che è nuovo, sia che si tratti di persone che di esperienze. È emotivamente incostante, fantasioso, entusiasta, ciarlatano, ribelle, segreto, continuamente in fuga, furbo, ladro. Molto energico, fa di tutto per combattere la noia. Capace di attirare l’attenzione, ha difficoltà a mantenerla, per questo mette poco impegno per quello che fa. Ha grande immaginazione, sa suggestionare ed è molto suggestionabile.
Sociale: (Sognatore) costruisce sogni che realizza solo nella fantasia, poco emozionale. È più propenso degli altri a idealizzare le persone, ma i suoi legami si basano sull’interesse; dà la sensazione di essere una persona buona, con una visione idealistica della vita. È il più intellettuale, gentile e orientato verso gli altri: ama le conversazioni, le attività e le avventure di gruppo. Le sue agende di solito sono piene: se un piano fallisce, c’è un’alternativa. Può sentirsi responsabile delle persone intorno, ma sentire l’esperienza come un peso. Se un gruppo non lo appaga lo cambia. In realtà sta a distanza da tutti con la paura che prima o poi qualcuno gli chieda il conto. Come tutti i sette nasconde l’imbroglione interno e soffre se viene scoperto.
Il Tipo Otto: LUSSURIA
Comportamento Compulsivo: Eccesso
Fissazione Cognitiva: Vendetta, Sadismo
Funzione dell’IO: Territoriale
Reificazione dell’amore in: Sottomissione
Virtù: Innocenza
L’Otto ha avuto un’infanzia densa di conflittualità e violenza, un campo di battaglia in cui tutto era possibile, è stato un bambino precocemente disilluso dagli adulti che non gli hanno offerto protezione alcuna; così ha imparato a difendersi da solo, mostrarsi forte, nascondere gli aspetti fragili. Ha sviluppato una forte anestesia morale ed è diventato insensibile, sprezzante, capace di imporsi, violare ogni regola, prendersi dei vantaggi.
Per lussuria non s’intende solo l’aspetto sessuale ma l’amore per l’eccesso e per l’intensità con cui si fanno le cose. La dinamica della disillusione porta alla ricerca dell’intensità: se gli esseri umani non sono poi tanto da ammirare, non perdo tempo a guardarli, ma cerco di vivere avventure straordinarie, estreme, che mi diano senso di vita, motivazione. L’Otto è un avventuriero non un burocrate e non necessariamente aspira al potere, perché agli amanti dell’adrenalina non piace accollarsi troppe responsabilità. La funzione territoriale è importante perché porta alla capacità di combattere, difendere e conquistare il territorio, ma se è eccessiva, amplifica il desiderio di possesso. La propensione al comando porta l’Otto ad aprire guerre di conquista di ogni tipo o a occupare un territorio libero; quello che vuole ottenere non è la vittoria ma il trionfo, cioè la vittoria finale, come nei film d’avventura interpretati da Stallone, Schwarzenegger, Clint Eastwood. L’azione assorbe un’enorme quantità d’energia per cui è difficile che l’otto cada in depressione, (sono più inclini a stati depressivi i caratteri di pensiero e di sentimento). All’opposto del Quattro, l’Otto non sopporta la debolezza, si addestra a essere forte e insensibile, non ama le persone deboli, ma le protegge; ha una soglia del dolore molto alta e impiega tempo per rendersi conto di soffrire. Quando ha la sensazione di essere minacciato aggredisce per primo come il Sei sessuale, non gli interessa quello che provoca e va dritto per la sua strada. La fissazione vendicativa, se in giusta misura è una forma basilare di giustizia, ma in genere gli otto non se la riconoscono e vanno oltre misura. È più facile che si riconoscano nel sadismo che nella vendetta.
L’Otto vuole conquistare il mondo quindi per lui l’amore è sottomissione, diversa dall’obbedienza che chiede l’Uno; entrambi sono dei capi ma sono spinti da un impulso di base diverso: territorialità ovvero la conquista di sempre nuovi territori; aggressività per imporre le regole che facciano andare le cose ne verso giusto secondo loro! L’Otto in seduta fa quello che gli pare e per quest’atteggiamento non è tanto facile portarlo a fare esperienze diverse e ampliare il suo punto di vista; inoltre ha un’estrema difficoltà a mettersi nei panni degli altri: il motivo è semplice, se una persona territoriale si mette nei panni degli altri, smette di massacrarli.
Sottotipi
Conservativo: (Indipendenza) è una persona che appare calma e silenziosa, se non lo provocano non da fastidio a nessuno, ma è molto territoriale e se invece lo sfidano la reazione è estremamente dura. La posizione gerarchica gli dà sicurezza e per questo cerca potere e ricchezze materiali. A prescindere dalla propria immagine sociale ricerca il proprio vantaggio: può essere una persona d’affari con lo stereotipo del magnate, l’uomo che si è fatto da solo, ha creato la propria azienda che dirige con un pragmatismo inflessibile e quasi crudele per il proprio profitto che lui chiama realismo. Considera il “comportamento civilizzato” come la vernice che usano i deboli. È amante della casa dove comanda, ma lotta per i suoi cari.
Sessuale: (Possesso) è il sottotipo più intenso, impegnativo, dominante, arrogante. Ama essere il “cattivo”, ha bisogno di essere visto a qualsiasi prezzo. Vuole avere stabilità e lealtà nei rapporti più intimi, può sentirsi facilmente tradito ed è incline a diffidare dell’altro, per questo tende a mettere alla prova le amicizie. Il partner sentimentale ha un ruolo fondamentale nella sua vita, ma anche lui è messo costantemente alla prova con durezza e aggressività e se supporta, l’8 si sente più tranquillo. Vuole tutto per sé, si muove come un animale feroce. È molto sfidante, istrionico, geloso, vorace non percepisce l’angoscia, gli piace oltrepassare i limiti e litigare.
Sociale: (Complicità) è un contro tipo perché è il più socievole e benevolo, un lupo con la pelle d’agnello. L’amicizia ha grande valore per crearsi alleati e costruirsi una rete sociale dove esercitare potere e lottare. Entra nei gruppi dove lotta per conquistare il ruolo di leader. Gode nel conversare su qualsiasi argomento e dare opinioni. È molto forte nelle discussioni e si sente offeso se viene evitato dagli altri per questa sua caratteristica. Concepisce l’amicizia come un patto di mutua protezione e per la sua forza ed energia attrae persone che vogliono essere protette.
Il Tipo Nove: ACCIDIA
Comportamento Compulsivo: Inerzia Psico-spirituale
Fissazione Cognitiva: Mediazione, Pace
Funzione dell’IO: Omeostatica
Reificazione dell’amore in: Presenza
Virtù: Azione essenziale e creativa, Intraprendenza
Il Nove è un bambino messo in ombra e rimproverato se esprimeva la propria idea; gli è stato imposto il ruolo di pacificatore fra i membri della sua famiglia: doveva essere silenzioso, forte e aiutare gli altri ad andare d’accordo. Si è rassegnato a distogliere l’attenzione da sé, a non dare importanza ai propri bisogni, a non manifestarsi in modo diretto, a non avere iniziative autonome e si è costruito una sorta di callo psicologico, che lo rende poco sensibile e poco presente. Divaga, si perde in cose non importanti o si butta nell’azione mosso da una visione della vita concreta. Non sopporta la disapprovazione perché pensa di non meritarla, rispetto all’autorità non è ribelle ma concretizza l’aggressività e la competizione con la resistenza passiva.
Il Nove lavora tantissimo per gli altri soprattutto è al servizio della pace e di appianare i conflitti per cui si trova spesso al centro di una rete di relazioni dove ha potere perché tutti hanno bisogno di lui: così arriva a fare quello che vuole senza prendere con aggressività come l’Otto. Il suo bisogno di stare insieme agli altri, di amare e accudire, lo porta a svolgere professioni nell’ambito della relazione d’aiuto tipo: l’infermiere, assistente sociale, l’insegnante.
La fissazione per la pace non ha tanto a che vedere con la giustizia e può arrivare al paradosso che se ha due figli, uno prepotente e uno gentile, spinge quello gentile a sottomettersi per avere pace. Ha una caratteristica particolare: rinunciare senza soffrire.
La funzione omeostatica è centrata sul mantenere l’equilibrio. C’è molta differenza tra l’omeostasi dei Nove e l’armonia che perseguono i Tre: l’omeostasi regge qualcosa che sta in piedi ma può essere brutto, mentre nell’armonia il tutto sta insieme perché è bello. Riguardo alla reificazione, i nove chiedono all’amato la presenza: non importa come, ti accetta in blocco, l’importante è stare insieme. Da un lato è piacevole, ma per chi vuole essere apprezzato, è un po’ frustrante. In seduta i Nove sono difficili perché non amano vedere i conflitti né interni né esterni (muti e sordi).
Sottotipi
Conservativo: (Appetito) Trascurato, irritabile, non manifesta emozioni. La parola chiave segnala la voracità con cui consuma attività inutili per non contattare i suoi bisogni. Cerca di resistere a qualsiasi cambiamento possa alterare il suo stato d’animo e a ridurre le aspettative per non essere deluso. Ha un grande amore per il cibo (Sancho Panza). La comodità ha un valore primario tanto che può arrivare a mostrarsi gretto o meno intelligente di quanto è per essere meno richiesto e non dover “essere” di peso.
Sessuale: (Fusione) La cosa più importante è il legame affettivo con l’altro e con le persone care, amici, figli, coniuge. È una persona tranquilla, servizievole e sorridente che ama il non far niente. Dei tre sottotipi è il più fantasioso, più dolce ed emotivo. La pigrizia si manifesta con la repressione del proprio piacere che è al servizio della fusione. Pur essendo disillusi ha alte aspettative verso il partner: cerca il partner “giusto”. Diventa aggressivo se si toccano famiglia e figli.
Sociale: (Partecipazione). È un contro tipo perché si coinvolge ed è più aggressivo, più socievole affabile, estroverso e allegro degli altri. L’accidia non si vede facilmente (Prodi, Churchill). Non è un carattere tanto tranquillo, è amante assoluto della pace al punto che può buttare all’aria il mondo pur di raggiungerla. A lui piace lavorare energicamente su progetti e attività importanti per gli altri (possono assomigliare a enneatipo 3, ma questi ultimi lavorano per un loro vantaggio). Il 9 sociale placa l’angoscia e ha un senso di benessere nel far parte di un gruppo, ma non perde di vista la necessità della propria indipendenza.