Counselling Espressivo Relazionale

Creare relazioni autentiche

Per sviluppare empatia, intuito, capacità espressiva, autenticità.

Destinatari

Il corso è rivolto a chi desidera approfondire la conoscenza di sé e le proprie dinamiche relazionali per sviluppare nuove capacità intuitive e creative per rendere più ricca e soddisfacente la propria vita relazionale.

Gli strumenti cardine utilizzati sono: Gestalt, Teatroterapia, Movimento Corporeo, Voce, Musica. E’ un percorso formativo di  crescita personale che richiede l’impegno e il coraggio di esprimere il proprio mondo interno fatto di fragilità, conflitti, risorse, saggezza.

I Docenti di ogni ordine e grado hanno la possibilità di utilizzare il Bonus Carta del Docente

Obiettivi

  • Focalizzare l’attenzione sulla comunicazione etica: espressione di sé, ascolto empatico, creare complicità e alleanze;
  • Ampliare le capacità immaginative e creative per reagire meglio agli eventi e spostarsi dal controllo alla flessibilità.
  • Diventare consapevoli dei propri conflitti e polarità interne come base per ogni cambiamento.

Struttura del corso

Il corso annuale si articola in un sabato al mese per 10 mesi (80h) + uno Stage Intensivo (30h). Per l’ammissione  occorre essere in possesso di un Diploma di scuola media superiore. Parte delle ore (48h) sono riconosciute nel percorso di Formazione in Gestalt Counselling e Art Therapy.

Il corso è in presenza. Per problemi sanitari o esigenze particolari è possibile seguirlo online, al massimo per 1/3 degli incontri, sulla piattaforma Zoom.

Programma Didattico

  • L’Arte di stare in relazione con gli altri
  • Autenticità: la forza dell’espressione
  • Ascolto empatico: ascoltare l’altro senza dimenticare se stessi
  • Le funzioni delle emozioni: paura, rabbia, tristezza, gioia
  • Comunicazione efficace: dal lamento della rabbia passiva all’assertività
  • Relazioni sane: scontro, incontro e flessibilità
  • La buona distanza: unione e distinzione
  • Vuoto fertile: l’ispirazione che apre a nuove modalità creative
  • Carattere e Personalità: i nostri personaggi interni in scena
  • “A che gioco giochiamo” le nostre tendenze manipolative
  • Uscire dai ruoli per ritrovare l’autenticità
  • Laboratori creativi: Scrittura, Teatro, Movimento, Voce, Musica, Forma

 

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Modalità didattica

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La modalità didattica teorico-esperienziale stimola le risorse creative e promuove lo sviluppo personale e professionale di ogni partecipante. Le tematiche didattiche sono linee guida di un approfondimento teorico che permette di utilizzare appieno la funzione “specchio” fornita dai partecipanti. La motivazione a mettersi in gioco e’ il requisito basilare alla partecipazione.

Requisiti d’Iscrizione

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L’iscrizione può avvenire in ogni momento dell’anno ed è preceduta da un incontro di prova gratuito come metodo selettivo reciproco.
Per chi procede con l’iscrizione l’incontro svolto è considerato il primo del percorso complessivo; l’allievo dovrà poi Associarsi all’IGB, sottoscrivere il Regolamento e il Segreto Professionale.

Attestato

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Al termine del Corso viene rilasciato un “Attestato di Partecipazione” e ognuno potrà utilizzare le nuove conoscenze nel modo che ritiene opportuno e sotto la propria responsabilità.

Il valore del gruppo

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Il setting di gruppo nella Terapia della Gestalt ha un’efficacia straordinaria; la sua valenza e i suoi punti di forza sono dati da vari fattori:

  • Il gruppo facilita l’attuazione di una comunicazione efficace, la capacità empatica, la costruzione di relazioni autentiche;
  • Ogni partecipante è testimone e sostegno per gli altri, ma al tempo stesso, l’ascolto dei feedback permette di scoprire quali reazioni provochiamo con i nostri comportamenti;
  • Di grande valore sono la funzione etica e co-terapeutica in quanto i temi del rispetto, dell’autenticità e benevolenza creano un’atmosfera in cui la manipolazione è assai poco probabile.
  • Nei gruppi di Arteterapia, in cui l’impegno di ognuno è esprimersi al meglio di sé, l’esperienza diventa ancora più ricca e intensa.

Teatroterapia e Gestalt

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Il teatro ha la peculiarità di rappresentare sul palcoscenico la realtà della vita, per questo gli è stato attribuita, fin dai tempi antichi, una funzione terapeutica: le prime forme d’arte scenica terapeutica sono i riti sciamanici in cui l’azione teatrale era metafora di un passaggio nel percorso di crescita spirituale e sociale.

Il riconoscimento della connessione esistente tra creatività e cura ha poi contribuito a mantenere quest’ottica per cui ancora oggi si conferisce al teatro un forte valore psico-educativo nel processo di crescita e sviluppo degli individui. La metodologia d’improvvisazione ideata da K. Stanislavskij ha ispirato F. Perls nella Gestalt Therapy ed è utilizzata come momento di cura e parte integrante della sessione in ogni setting.

Il Teatroterapia ha una enorme flessibilità metodologica: ai partecipanti viene lasciato uno spazio temporale in cui stare in scena, mentre gli altri fungono da spettatori, realizzando così una polarità di comunicazione e contatto. Nel momento scenico i pazienti-attori sono chiamati all’azione, al movimento, al contatto, creando una profonda connessione fra le persone: corpo, sensi, emozioni si esprimono all’unisono, in contrasto con altre  forme di terapie solo verbali. Il coinvolgimento così vissuto porta a un’espressione più completa, creativa e autentica e ad un accesso al mondo interno molto intenso. Lo spazio scenico diventa un luogo creativo in cui immaginazione, illusione e gioco sono ben accetti come anche l’immedesimazione nei personaggi più strampalati.

Una sperimentazione continua che stimola la crescita e il processo di trasformazione puntando più sull’autenticità che sulla recitazione.

Bibliografia

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  1. Biavati M. “Il contagio della libertà” Dheoniane BO 2016
  2. Naranjo C. “Carattere e nevrosi” Astrolabio, Roma 1996
  3. Orioli W. “Teatroterapia. Far teatro per capirsi” Gagliano, 2018
  4. Perls F. “L’Io, la fame, l’aggressività” Franco Angeli, 1995
  5. Polster I. “Ogni vita merita un romanzo” Astrolabio, 1988
  6. Cameron J. “La via dell’Artista” Longanesi, MI 1998
  7. Carotenuto A. “Attraversare la vita” Bompiani, MI 1999
  8. Berne E. “A che gioco giochiamo” Bompiani, Milano 1968

 

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