L’Enneagramma è un antico strumento di ricerca psicologica e di comprensione del carattere ritenuto valido fin da tempi antichi, in tantissime culture. La sua origine si situa in Medio Oriente, nell’incontro fra il misticismo tradizionale e il “Sufismo”, una corrente ascetica a quel tempo rivoluzionaria che si proponeva di trasformare la morale tradizionale fondata sulla legge, in un’etica umanistica rispettosa delle tendenze naturali dell’uomo. L’Enneagramma, nato da quel mondo, è uno studio esperienziale poco connesso al pensiero razionale e più vicino alla pratica Sciamanica che possiamo definire come una ricerca di “entrare nel mondo delle cose nascoste” con una visione della vita che sposta il singolo dalla posizione di centralità, per una concezione più spirituale della totalità. Un’ottica analoga a quella gestaltica che si propone un cammino di ricerca verso l’autoregolazione organismica e la comprensione dell’uomo nei suoi molteplici aspetti perché diventi più umano, creativo, autentico. Fare un percorso Gestaltico, lavorare con l’Enneagramma e fare un viaggio Sciamanico sono in effetti, percorsi simili.
Tramandato oralmente per secoli, l’Enneagramma si è diffuso in ogni parte del mondo; le prime tracce del suo utilizzo arrivano a noi da Gurdjieff, maestro spirituale russo, che agli inizi del ‘900 lo usava, avvalendosi dell’originale sistema “in vino veritas”, incitando i suoi discepoli a bere e danzare e provocandoli verbalmente per poi osservarne le reazioni e comprenderne il carattere. Fra i suoi allievi vi fu il boliviano Oscar Ichazo, a sua volta maestro dello psichiatra cileno Claudio Naranjo che negli anni Sessanta cominciò a sistematizzare l’insegnamento e a scriverne l’opera.
Funzione Difensiva
I bambini, per assicurarsi l’affetto e la protezione genitoriale essenziali alla sopravvivenza, tendono ad assumere modelli di comportamento che soddisfano le loro richieste, perdendo fin dall’infanzia spontaneità e saggezza organismica. L’Enneagramma offre una descrizione dettagliata di questi comportamenti a cui ci siamo adattati in età infantile e continuiamo a utilizzare automaticamente da adulti, senza renderci conto di quanto siano inefficaci, dannosi e causa di malessere.
L’Enneagramma è quindi una griglia diagnostica che ricollega la perdita precoce del senso di sé allo sviluppo del carattere, una “fissità comportamentale” protettiva e difensiva che blocca la fluidità naturale del processo di crescita e la saggezza organismica, e assume nei diversi individui forme differenti. Ogni carattere ha un nucleo emozionale dinamico, la “passione” e uno cognitivo teorico la “fissazione”: la passione è una modalità comportamentale esagerata e inconsapevole, la fissazione è il pensiero sotterraneo che la muove. Il carattere non migliora attraverso il mero studio dell’Enneagramma, ma la consapevolezza di ciò che ci spinge permette maggiore flessibilità nell’attuare modalità più efficaci e differenziate nelle diverse situazioni.
La crescita di un individuo
Il Sé si forma tramite le esperienze relazionali primarie: i messaggi dati a un bambino, gli atteggiamenti e le azioni a lui rivolte costituiscono la base su cui fioriscono gli elementi distintivi della sua personalità e del suo carattere. Tramite l’identificazione eredita i tratti peculiari dei genitori; con il fenomeno dell’imprinting si fissano indelebilmente importanti informazioni sensoriali; con il processo dell’attaccamento impara a differenziare i messaggi e a valorizzare quelli delle persone amate. Il funzionamento di questi meccanismi è sensoriale non cognitivo.
Teoria dell’attaccamento
La nascita è il momento primario nella formazione del carattere, il momento di separazione in cui il legame affettivo si tinge della paura della perdita. Dopo un breve periodo di simbiosi, entrano in gioco il processo di differenziazione e individuazione e l’apprendimento tramite attaccamento. Secondo Bowlby, medico e psicoanalista britannico degli inizi del ‘900, vi sono quattro tipi di attaccamento del bambino alla madre, uno sicuro e tre insicuri chiamati 1) evitante 2) ambivalente 3) disorganizzato, che corrispondono nell’Enneagramma ai caratteri: schizoidi, isteroidi, epilettoidi.
L’attaccamento sicuro si realizza quando l’accudimento genitoriale è adeguato ai bisogni del bambino che si sente amato, protetto, libero di crescere e realizzarsi. Egli interiorizza l’immagine positiva di sé rimandata dai genitori e sa esprimere il proprio bisogno di essere rassicurato nel contatto fisico con la madre anche dopo un distacco. Le persone che hanno goduto di questa esperienza acquisiscono fin da bambini quella fiducia in sé che è la base dell’affettività sana e della capacità di stabilire buone relazioni, mediando tra le proprie esigenze e quelle dell’altro.
L’attaccamento insicuro si stabilisce quando le cure genitoriali sono carenti o non in sintonia con i bisogni del bambino, che interiorizza l’immagine negativa e deludente di sé, rimandata dai genitori, da cui nascono difficoltà affettive e caratteriali.
1) L’esperienza comune dei bambini con attaccamento schizoide è la paura, l’ansia e un senso di allarme costante. Angosciati dalla separazione con la madre, in fase di ricongiungimento rafforzano la propria autonomia, tendendo a ignorare il genitore, limitando l’espressione dei propri bisogni di conforto e protezione. Corrispondono ai caratteri schizoidi dell’Enneagramma che indirizzano tutte le loro energie nel pensiero a scapito del sentire emotivo e dell’azione.
2) L’esperienza comune dei bambini con attaccamento ambivalente è il sentimento di vergogna e inadeguatezza che li rende dipendenti dal riconoscimento degli altri. La separazione con la madre determina insicurezza, impotenza e rabbia e in fase di ricongiungimento non riescono a sentirsi rassicurati e alternano richieste di contatto a comportamenti di resistenza attiva e passiva. Corrispondono ai caratteri isteroidi dell’Enneagramma per i quali la ricerca dell’amore perfetto è il fulcro di vita e l’emozione prevalente è il risentimento per l’impossibilità di trovarlo.
3) L’esperienza comune dei bambini con attaccamento disorganizzato è l’accentuazione del movimento incoerente, intenso, paradossale a scapito del pensiero logico e del sentire emotivo. Sono bambini vissuti in contesti conflittuali e in situazioni di emergenza, da cui derivano le loro risposte contraddittorie e precipitose in fase di ricongiungimento dalla madre. Corrispondono ai caratteri epilettoidi dell’Enneagramma la cui emozione prevalente è la disillusione compensata dal piacere per l’intensità e dal desiderio di potere.
Lavorare con l’Enneagramma
Lavorare con l’Enneagramma significa fare ricerca interiore e diventare coscienti dei vari aspetti di sé per migliorarsi e vivere meglio. Il carattere non coincide con la totalità della persona ma con un insieme di tratti cognitivi ed emozionali che inducono a reiterare comportamenti utili in passato, ma diventati nel presente inefficaci e incongruenti. Sono automatismi che ci portano a reagire sempre allo stesso modo anche quando la situazione richiederebbe un comportamento diverso; come quando una persona con un carattere remissivo lo è anche quando dovrebbe difendersi, o una persona aggressiva lo è anche se non c’è motivo per attaccare. Il problema fondamentale del carattere è che la persona, qualsiasi sia il suo carattere, ha smarrito il contatto con la realtà e il suo sapere istintivo, ha esagerato certe parti di se per eluderne altre. Non vi è un carattere migliore di un altro: l’importante è smettere di ingannarsi e diventare consapevoli dei propri comportamenti disfunzionali. L’accettazione di sé è fondamentale per avviare un processo di trasformazione.
Come mai si assume un carattere
Il fatto che una certa parte di sé s’ingigantisce a discapito di un’altra dipende sia dall’ambiente familiare, sia da aspetti fisiologici personali. Problema primario del bambino è di assicurarsi, per sopravvivere, l’amore genitoriale: alcuni scoprono che sono apprezzati se piangono, altri se ridono, se sono belli, se imparano in fretta, o se si dimostrano forti e tutti scambiano l’apprezzamento verso il loro comportamento, per amore verso la propria persona. È un surrogato d’amore che i bambini accettano perché sperimentano qualcosa che, anche se solo in parte è soddisfacente e calma quel bisogno fondamentale.
I caratteri non si capiscono dai comportamenti
I caratteri non si comprendono razionalmente, ma s’intuiscono da particolari appena visibili: si deve imparare a percepire l’aura della persona, il suo stile particolare di fare le cose. Persone con tipologie diverse fanno le stesse identiche cose, ma in modo differente e con diverse motivazioni. In alcuni il carattere è molto individuabile, in altri difficilissimo da riconoscere. L’Enneagramma è uno studio difficile e affascinante che richiede tempo per comprenderne a fondo i numerosi risvolti poiché ognuno ha in sé qualcosa di tutte le tipologie. Conoscerlo è utile anche per capire meglio gli altri, le loro modalità di pensiero e di reazione e per poter stabilire rapporti più sereni. L’Enneagramma ha inoltre la valenza di essere un percorso di crescita che la persona può fare in modo abbastanza autonomo, essendo essa stessa spesso a farsi la diagnosi migliore, anche se a volte è il peggior falsario. Inizialmente è difficile riconoscersi, anzi si tende a negare l’evidenza: un indicatore interessante per trovarsi è il senso di rifiuto o l’attrazione verso una tipologia dove spesso il rifiuto è dato dal non piacersi in quella tipologia e l’attrazione dal voler essere qualcos’altro da se stessi. Ma dopo un primo momento, riconoscersi dà soddisfazione, si avverte un senso di forza, di solidità e possibilità di realizzazione. Le Virtù dell’Enneagramma sono atteggiamenti da sperimentare e adottare, in un certo senso antagonisti alla passione dominante, che tentano di ristabilire l’equilibrio.
Improvvisazione Teatrale
L’utilizzo dell’improvvisazione teatrale è una grande risorsa quando si lavora con l’Enneagramma così come quando si lavora in Gestalt. Stimolare la persona a mettersi in gioco, a immergersi nei vari personaggi del suo modo interno fino ad abbandonare gli automatismi è un addestramento fantastico per esprimere e svelare se stessi. Mostrare la complessità della propria anima produce, ripagando lo sforzo, una sensazione di forza, coraggio e volontà nell’affrontare il cambiamento.
La capacità di essere creativi è l’espressione del più alto grado di salute emozionale ed è ciò che si tenta di recuperare in un percorso di Gestalt Counselling così come lavorando con l’Enneagramma e il Teatroterapia; compito del terapeuta è lottare assieme al paziente per trovare nuovi significati.
Se in Gestalt non ci si sente mai completamente fuori dal teatro, lo studio dell’Enneagramma e la sua pratica terapeutica hanno sicuramente amplificato questa tendenza. L’immedesimazione nei vari personaggi non è fatta solo dal paziente ma anche dal terapeuta che, attento anche alle proprie reazioni, entra nei vari personaggi per scoprire qualcosa di nuovo. Per esempio, se l’espressione adottata dal cliente non corrisponde a quanto sta dicendo, è importante fare da specchio e drammatizzare quello che l’altro sta sentendo e non esprimendo, focalizzando l’attenzione sull’esperienza interna più che sulle parole.
Abbinare il lavoro dell’Enneagramma al Teatro è pienamente trasformativo: mentre i partecipanti mettono in scena il personaggio in cui più si identificano nel qui ed ora e che rispecchia le proprie fissità caratteriali, il terapeuta mira a far entrare ognuno in contatto vivo con il proprio automatismo, proponendo attività paradossali e provocatorie. Improvvisare assieme rende più facile alla persona concedersi la libertà di entrare nell’assurdo, cogliere scenari e personaggi inauditi che aiutano a penetrare nei propri blocchi e lati oscuri, portando ad assaporare nuove strade, comportamenti, sfumature emotive, con rinnovata energia e lucidità.